Intervento a cura del Prof. Pierangelo Belloli, Presidente del Comitato Scientifico e componente del Consiglio di Amministrazione del Fondo.
La pelle è l’organo più esteso del nostro corpo e spesso sviluppa tumori maligni in genere non pericolosi, carcinomi basocellullari e carcinomi spinocellulari, se diagnosticati e rimossi tempestivamente. Dobbiamo però riservare particolare attenzione ai melanomi, meno frequenti, ma molto più pericolosi.
Studi recenti ci dicono che, in Italia, nel 2016, circa 80.000 persone abbiano sviluppato un carcinoma baso o spinocellulare e circa 12.000 persone abbiano presentato un melanoma.
Tutti questi tumori maligni si sviluppano in genere a livello delle parti del corpo più esposte alle radiazioni solari, perché il principale fattore di rischio è costituito dall’esposizione ai raggi ultravioletti di origine solare.
Negli ultimi anni sono aumentati anche i rischi connessi all’insorgenza di tumori maligni cutanei derivanti dai raggi ultravioletti emessi delle lampade auto-abbronzanti, molto diffuse ed utilizzate in maniera incontrollata, ancorché siano state riconosciute dannose e siano state proibite, sin dal 2014, in diversi Paesi tra i quali l’Australia.
È necessario per tutti sottoporre a un esame periodico la superficie del proprio corpo, facendo attenzione alla comparsa di macchie o alterazioni di nuova insorgenza e alla eventuale modificazioni di macchie o lesioni preesistenti.
La prevenzione, che si associa alla diagnosi precoce, comporta classicamente tre fasi:
- osservare periodicamente e con scrupolo la propria cute in tutte la sua estensione, comprese parti intime e capelli, anche con l’aiuto di un familiare se necessario,
- consultare il proprio medico o meglio lo specialista dermatologo, al manifestarsi di qualche anomalia,
- esporsi al sole con buon senso e con un’idonea foto-protezione onde evitare scottature.
È importante aver chiaro che il tempestivo riconoscimento delle forme tumorali della pelle è l’elemento decisivo per individuare le modalità di intervento più efficaci e risolutive, limitando di molto i rischi anche nei casi più complessi.